Per la mia famiglia le vacanze significano centinaia di persone a stretto contatto, ondate di caldo, bambini che mangiano la sabbia e risacche così forti che minacciano di trascinare i bambini in mare se non li afferro al volo. Ho la sclerosi multipla e quindi capite bene quanto debba star loro vicino per essere sufficientemente rapida.
Dopo aver letto le prime righe, capite benissimo cosa penso riguardo le vacanze. La cosa brutta è che la mia famiglia non aspetta altro per tutto l’anno. Le vacanze, per chi come me soffre di sclerosi multipla, sono complicate. Non posso prendere troppo caldo. Il calore può essere molto dannoso per chi soffre di SM. Difatti, nel 1800 era così che diagnosticavano la SM: il test del bagno caldo. Aiuto!
Per anni ho cercato di capire come affrontare le vacanze. Per loro. Il suggerimento più geniale è venuto da Zoe, mia figlia. Sappiamo tutti che non posso più correre o usare il passeggino da jogging. Lo tengo perché entrambi i miei figli sono cresciuti in quel passeggino. Ho passato intere giornate a correre con loro, quando ero forte. Forse non voglio buttarlo per ricordare loro chi era la mamma quando erano giovani? Non lo lascerò mai andare.
Zoe ha suggerito di usarlo per portare le cose avanti e indietro dalla spiaggia e perché “la mamma può appoggiarsi a qualcosa”. È stata un’idea geniale. Ed è sempre molto divertente quando incrociamo qualcuno per strada che si sporge per ammirare il nostro splendido bebè e… cu-cù… ci sono dei sandwich e una borsa frigo: finiscono per indietreggiare! Ora non andiamo mai in vacanza senza.
Ho sempre trovato escamotage simili per le mie vacanze. Ad esempio, porto sempre con me bottigliette gelate di acqua nonostante sia contraria alla plastica gelata, non è salutare! Un po’ di ghiaccio sul collo mi è di aiuto quando ne ho bisogno e quando si scioglie ho acqua da bere. Mi vestivo a strati, così potevo spogliarmi quando la temperatura si alzava. Andavo in spiaggia il più presto possibile così da evitare le ore più calde e speravo sempre che i bambini si stancassero quando la temperatura si faceva bollente. Ma la mia malattia è progredita e non ce la faccio più con le vacanze a base di calore. Non ce la faccio… e la volete sapere una cosa? Non voglio farcela! E non chiedo scusa per questo. La SM non è qualcosa che io ho fatto alla mia famiglia, è qualcosa che è successo a me, a NOI. Recentemente ho capito che voglio una vacanza fatta su misura per me. Vivo una vita adulta, REALE, folle, impegnativa e stressante dovendo fare i conti CON una malattia e con il mestiere di genitore. Credo di avere diritto a un po’ di svago. Forse quando raggiungiamo una certa età sentiamo di aver già pagato i nostri debiti, non è vero?
Mi ha colpito come i miei figli mi abbiano mostrato come essere creativa, e io ci ho scritto sopra un libro! Che vergogna! Loro hanno capito come includermi, come adattarsi, come costruire un ponte quando dovevamo fare i conti con la realtà della SM e continuare a vivere. Se il libro è diventato realtà, anche le vacanze lo potevano diventare. Saremmo andati tutti in vacanza, era tempo di AGIRE.
Ho trovato un campeggio a pochi passi dall’isola che eravamo soliti frequentare. Abbiamo scelto un bungalow con molta ombra, proprio accanto alla piscina. Ci sono le golf carts per tutte quelle persone che, come me, hanno problemi di mobilità. Quando i bambini e il loro papà volevano attraversare il ponte e andare in spiaggia lo facevano senza problemi! E se era abbastanza presto e la temperatura era sufficientemente fresca li seguivo. La sera facevano una passeggiata sul lungomare, lo adorano! E io ne approfittavo per sdraiarmi un po’ e rilassarmi.
Da quando ho iniziato ad affrontare seriamente l’argomento vacanze, i miei figli hanno scoperto la pesca e la natura, hanno incontrato nuovi amici, hanno giocato per ore a ping-pong con l’aria condizionata del capanno accanto al nostro bungalow. INOLTRE, costa meno ed è fantastico! Esistono piccoli escamotage che si possono adottare per sopportare il caldo, per risparmiare le energie e fare quello che gli altri vogliono. E poi ci sono azioni più incisive, come cambiare la location. Campeggiare accanto all’isola è stato un fantastico compromesso che ha insegnato ai miei figli che quando si scende a compromessi si possono scoprire aspetti meravigliosi!
Impariamo molto di più dai compressi che ad andare sempre dritti per la propria strada: impariamo lezioni preziosissime che altrimenti non affronteremmo mai. E per la cronaca, l’anno scorso si sono allontanati dal campeggio solo una volta e io non ho mai fatto tanta attività durante le vacanze come in quell’occasione! Finora il compromesso si è dimostrato la nostra scommessa vincente.
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