Dato l’impatto della sclerosi multipla (SM) sulle capacità motorie e cognitive delle persone affette, è importante per chi ha la SM conoscere le esenzioni e le agevolazioni cui può avere accesso non solo per l’assistenza sanitaria, ma anche per il lavoro, la previdenza, gli aspetti fiscali e l’assistenza sociale.
La qualità di vita di chi convive con una malattia cronica come la SM dipende dalla possibilità di gestire al meglio le sfide quotidiane, perciò è importante essere informati non solo sulla malattia, ma anche sui propri diritti e sulle opportunità disponibili.
Diritti delle persone con sclerosi multipla
A chi ha la SM vengono riconosciuti e garantiti diversi tipi di diritti: (1)
- Diritto al lavoro: la legislazione italiana tutela la persona con disabilità sia nella fase di accesso al mondo del lavoro sia nel mantenere la propria occupazione e garantire la qualità delle condizioni di lavoro;
- Diritto alla previdenza: per sostenere chi nel corso della propria vita è stato costretto a ridurre o interrompere la propria attività lavorativa, lo stato sociale ha predisposto strumenti che garantiscono forme di tutela e assistenza dei lavoratori;
- Diritto alla mobilità: include diversi ambiti collegati all’inclusione sociale e alla vita indipendente, dalla patente ai trasporti pubblici;
- Diritto alle cure e all’assistenza: garantito principalmente dal sistema sanitario pubblico e dal sistema dei servizi sociali e socio-sanitari;
- Diritti politici e di cittadinanza: includono il diritto di voto e il diritto allo studio e all’integrazione scolastica.
In generale, dato che la sola diagnosi di SM non dà diritto a eventuali esenzioni e agevolazioni previste dalla legge, per poter accedere a diversi benefici il primo passo consiste nel riconoscimento della propria disabilità.
Invalidità civile e handicap
Per invalidità civile si intende la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione, a causa di una minorazione o di un deficit psichico, intellettivo, della vista o dell'udito.
Nel caso della SM, in cui i sintomi e la progressione della malattia vanno incontro a sensibili variazioni, il riconoscimento dell'invalidità civile avviene in base alla valutazione dello stadio della malattia rilevato al momento della visita.
In Italia, l’invalidità civile è gestita dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). La richiesta di riconoscimento di invalidità va quindi presentata a questo ente, corredata dalla certificazione medica che documenta la diagnosi e la tipologia di invalidità. Entro due mesi dalla presentazione della domanda sarà fissata la data di convocazione per una visita, in seguito alla quale l'INPS trasmetterà l'esito a una commissione di verifica, che può convalidarlo o contestarlo. La persona che ha fatto richiesta di riconoscimento d'invalidità riceverà una risposta entro altri tre mesi.
A seconda del grado di invalidità riconosciuto, l'accertamento dell'invalidità civile dà diritto a:
- Provvidenze di tipo economico (pensioni, indennità, assegni di frequenza);
- Prestazioni assistenziali e sanitarie (ad esempio l'esenzione del ticket);
- Benefici previdenziali;
- Inserimento lavorativo.
Oltre all'invalidità civile esiste anche l'handicap, che non è qualcosa di intrinseco alla malattia o al deficit, ma è una situazione di svantaggio che deriva dalla relazione di una persona disabile con l'ambiente esterno. Questa condizione viene riconosciuta e tutelata dalla legislazione italiana con la legge 104/9(2), che definisce i diritti e le forme di tutela delle persone con disabilità e dei loro famigliari.
Secondo questa legge, al famigliare di una persona portatrice di handicap grave spettano fino a 3 giorni al mese retribuiti e un congedo straordinario, biennale e frazionabile, fruibile nell’arco dell’intera carriera lavorativa. Anche il riconoscimento dell'handicap dà diritto a particolari benefici in ambito lavorativo, come permessi retribuiti.
Un consiglio importante: quando si presenta all'INPS la domanda di invalidità civile, è opportuno presentare contestualmente anche la richiesta di riconoscimento dell'handicap.
Agevolazioni sul lavoro
Una diagnosi di SM non è necessariamente un ostacolo a una vita lavorativa ricca di soddisfazioni. È vero, però, che per una persona con SM il lavoro subirà dei cambiamenti, in quanto, oltre a svolgere con professionalità le proprie mansioni e relazionarsi con capi e colleghi, si dovranno gestire i sintomi della malattia e la loro imprevedibilità.
Per quanto riguarda l’attività lavorativa, in Italia il diritto al lavoro delle persone che presentano disabilità a causa delle loro condizioni di salute è tutelato in modo piuttosto efficace da politiche che favoriscono e sostengono l'occupazione.
In particolare, la legge 68/99(3) ha come finalità la promozione dell'inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone con disabilità attraverso servizi di sostegno e di “collocamento mirato”, con l'iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l'Impiego. Per poter accedere a questa opportunità, il requisito essenziale è il riconoscimento dell'invalidità civile nella misura minima del 46%.
Nel caso la malattia si manifesti quando la persona è già occupata, per aver diritto all'inclusione tra le cosiddette “categorie protette” (persone con invalidità civile; invalidi sul lavoro con invalidità superiore al 33%; invalidi di guerra e civili di guerra; persone non vedenti, con una vista pari o inferiore a un decimo; persone sordomute; vedove, orfani, profughi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata) in forza nella propria azienda, occorre vedersi riconosciuta un'invalidità pari o superiore al 60%.
In aggiunta a questi regolamenti, a marzo 2022 sono state adottate con Decreto Ministeriale le nuove “Linee Guida in materia di Collocamento Mirato delle persone con disabilità”(4), atte a favorire e sostenere su tutto il territorio nazionale i servizi e le risorse a beneficio dei cittadini con disabilità.
Riferimenti
- Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). Diritti e agevolazioni - Guida per le persone con sclerosi multipla e disabilità. 2017.
- Legge 5 febbraio 1992, n. 104. Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
- Legge 12 marzo 1999, n. 68. Norme per il diritto al lavoro dei disabili.
- Linee Guida in materia di Collocamento Mirato delle persone con disabilità.