Ricadute sclerosi multipla: frequenza e sintomi | LLY

It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

Una ricaduta della sclerosi multipla (SM), nota anche come “attacco” o “recidiva”, consiste nella comparsa di nuovi sintomi o nel peggioramento di sintomi già presenti. (1)

I sintomi della ricaduta si manifestano di solito molto rapidamente, nell'arco di ore o giorni. Un attacco può durare da pochi giorni a qualche settimana, o addirittura mesi. (2)

Una ricaduta può essere molto lieve o abbastanza grave da interferire con il normale funzionamento di una persona. Non esistono due ricadute uguali: è raro che i sintomi siano identici tra una recidiva e l’altra. (1)

L'imprevedibilità delle ricadute può avere un impatto sulla qualità di vita delle persone con SM. (3)

Cosa sono le recidive della sclerosi multipla e come riconoscerle

Le recidive della SM sono causate da un'infiammazione del sistema nervoso centrale. L'infiammazione danneggia la mielina che ricopre i nervi, rallentando o interrompendo la trasmissione degli impulsi nervosi e causando i sintomi della SM. (4)

Nel decorso più comune della malattia, chiamato SM recidivante-remittente (SMRR), gli attacchi sono seguiti da remissioni. Andare in remissione non significa necessariamente che i sintomi scompaiano del tutto: alcune persone tornano a sentirsi esattamente come prima dell'inizio dell'attacco, mentre in altre i sintomi persistono parzialmente. (2)

Anche chi è affetto da SM secondariamente progressiva (SMSP) o primariamente progressiva (SMPP) può avere delle ricadute, ma molto meno frequentemente. (5)

Per essere considerata una nuova recidiva di SM, la ricaduta deve presentare le seguenti caratteristiche: (1,2)

  • I vecchi sintomi della SM peggiorano o compaiono nuovi sintomi: in termini medici, si parla di un processo infiammatorio demielinizzante acuto nel sistema nervoso centrale;
  • I sintomi durano almeno 24 ore;
  • I sintomi si manifestano almeno 30 giorni dopo l'ultima ricaduta: i sintomi della SM devono essere stabili per circa un mese prima che i sintomi peggiorino o ne compaiano di nuovi;
  • Non c’è febbre o infezione.

Quali sono i sintomi delle ricadute di sclerosi multipla?

Qualsiasi sintomo della SM può essere associato a una ricaduta, ma i più comuni sono i seguenti: (1,2)

  • Fatigue
  • Debolezza
  • Alterazioni sensoriali
  • Difficoltà a camminare
  • Problemi di coordinazione ed equilibrio
  • Difficoltà cognitive
  • Problemi alla vista, perdita di acuità visiva (neurite ottica)

Quanto dura un attacco di sclerosi multipla?

Come già accennato, un attacco di SM può durare qualche giorno, qualche settimana, oppure qualche mese. (2)

Qualsiasi sintomo si manifesti, è probabile che si aggravi per qualche giorno o forse più, per poi stabilizzarsi. Dopo un certo periodo di tempo i sintomi si attenuano e si inizia gradualmente a recuperare. (2)

Il recupero da una ricaduta può variare notevolmente. In alcuni casi i sintomi migliorano rapidamente, in altri casi la guarigione è lenta, con un miglioramento evidente solo dopo due o tre mesi, o addirittura un anno. (2)

A volte i sintomi di una ricaduta scompaiono completamente, ma è possibile che alcuni sintomi migliorino solo in parte, lasciando una residua disabilità. (2)

Frequenza delle ricadute: perché è importante monitorarle

Oltre a indicare che la SM sta diventando più attiva, la frequenza e la severità delle ricadute hanno un grosso impatto sulla scelta terapeutica, quindi è importante informare il proprio team assistenziale di ogni recidiva. (2,4)

Un attacco potrebbe rappresentare l'occasione giusta per valutare con il proprio di team medico se è meglio continuare a gestire la malattia allo stesso modo o se conviene iniziare o aumentare il trattamento con i farmaci modificanti la malattia. Nel caso si stesse già assumendo uno di questi farmaci, una ricaduta potrebbe essere un'indicazione del fatto che il farmaco non sta tenendo sotto controllo la SM, perciò potrebbe essere necessaria una rivalutazione del trattamento. (2)

Il team che si occupa delle persone con SM deve essere a conoscenza di tutte le ricadute, in modo da poter fornire le informazioni migliori per aiutare a prendere le decisioni più adatte a ogni singolo caso. (2)

Come tenere traccia dei cambiamenti nei sintomi della sclerosi multipla

Tenere traccia dei cambiamenti nella SM è fondamentale per gestire al meglio la malattia.

I cambiamenti nei sintomi potrebbero indicare che la SM sta passando alla fase successiva, cioè dalla forma RR (recidivante-remittente), in cui i sintomi si intensificano e poi diminuiscono, alla SMSP (SM secondariamente progressiva), che comporta sintomi più continui e persistenti. In genere queste diverse fasi della SM richiedono metodi di gestione diversi, quindi segnalare i cambiamenti al medico è indispensabile per adattare il trattamento alla fase attuale della malattia e migliorare gli esiti. (6)

Alcuni studi hanno dimostrato che prima si affrontano i sintomi in via di cambiamento, maggiori possibilità si hanno di ritardare la progressione. Poiché la SM cambia nel tempo, passando attraverso fasi diverse, adottare un approccio “attendista” potrebbe rendere più difficile la gestione della malattia. (7)

Per chi ha la SM riconoscere i cambiamenti, in particolare quelli graduali, è spesso più facile a dirsi che a farsi. Tuttavia, una volta entrati nella routine, il tracciamento dei sintomi può diventare molto più facile da gestire.

Di seguito vengono riportati alcuni modi utili per monitorare i cambiamenti dei sintomi.

Riflettere su specifici punti temporali

Notare le differenze e i cambiamenti che si verificano nel nostro corpo è già difficile nel migliore dei casi, ma può esserlo ancora di più quando entra in gioco una malattia caratterizzata da attacchi improvvisi. Invece di cercare di tenere traccia dei cambiamenti da un giorno all’altro, ripensate agli ultimi mesi e chiedetevi se ora trovate più difficile svolgere una determinata attività rispetto ad allora. Potete utilizzare indicatori periodici, come i compleanni o le visite mediche: qualsiasi cosa che porti con sé ricordi chiari di un giorno specifico.

Pensare agli schemi di recidive

La progressione della SM è caratterizzata da una graduale crescita della disabilità indipendente dalle ricadute nel tempo. (5)  Perciò, se si nota che i sintomi sono più intensi, ma le recidive sono di numero minore, è importante comunicarlo al proprio medico.

Considerare i cambiamenti mentali oltre a quelli fisici

I cambiamenti nei sintomi della SM non riguardano solo i segni fisici, ma anche quelli cognitivi. La perdita di memoria o la difficoltà a mantenere il filo dei propri pensieri spesso può essere il segno del passaggio a una fase diversa della SM. (8) Accertatevi di tenere traccia anche dei sintomi mentali e cognitivi, oltre che dello stato della vostra salute fisica.

Prepararsi alle visite mediche

È difficile fornire un’immagine accurata degli eventuali cambiamenti nei sintomi nel bel mezzo di un consulto con il neurologo, quindi è molto importante prepararsi in anticipo a questi appuntamenti e arrivare con un riepilogo già pronto di ogni eventuale cambiamento cognitivo o fisico insorto dall’ultima visita.

Riferimenti 

  1. Servim S. Relapses in Multiple Sclerosis: Definition, Pathophysiology, Features, Imitators, and Treatment. Turk J Neurol 2016;22:99-108. 
  2. Galea I, et al. Relapse in multiple sclerosis. BMJ. 2015;350:h1765. 
  3. Berkovich RR, et al. Acute Multiple Sclerosis Relapse. Continuum (Minneap Minn). 2016;22(3):799–814. 
  4. Kalincik T. Multiple Sclerosis Relapses: Epidemiology, Outcomes and Management. A Systematic Review. Neuroepidemiology. 2015;44(4):199-214. 
  5. Ontaneda D, Fox RJ. Progressive multiple sclerosis. Curr Opin Neurol. 2015;28(3):237-243. 
  6. Cree BAC, et al. Secondary Progressive Multiple Sclerosis. Neurology. 2021;97:378-388. 
  7. Thrower B. Clinically isolated syndromes: predicting and delaying multiple sclerosis. Neurology. 2017;68(24 Suppl 4):S12-S15 
  8. Ntoskou K, et al. Cognitive and language deficits in multiple sclerosis: comparison of relapsing remitting and secondary progressive subtypes. Open Neurol J. 2018;12:19-30.