I disturbi del sonno sono più comuni nelle persone con sclerosi multipla (SM) rispetto alla popolazione generale, con circa 3/4 delle persone con SM che riportano un sonno disturbato. Nonostante ciò, i disturbi del sonno rimangono sottovalutati e poco trattati nella SM. (1)
I disturbi del sonno più diffusi nelle persone con SM includono la sindrome della gamba senza riposo, l’apnea del sonno e l’insonnia. (2) Sia il sonno di scarsa qualità che il riposo insufficiente hanno un impatto sulla vita quotidiana: (1)
- Possono essere causa di sonnolenza diurna e bassi livelli di energia;
- Possono peggiorare alcuni sintomi della SM, come la stanchezza (fatigue), la depressione e il dolore;
- Possono avere un ruolo nell’insorgenza di ricadute.
Una diagnosi e un trattamento tempestivi dei disturbi del sonno offrono una nuova opportunità per migliorare i sintomi della SM, soprattutto la stanchezza. (2)
Quali sono i sintomi legati al sonno più comuni nelle persone con sclerosi multipla?
Sindrome della gamba senza riposo
La sindrome delle gambe senza riposo è una condizione del sistema nervoso che provoca il bisogno incontrollabile di muovere le gambe.
Si tratta di una sindrome piuttosto comune nella SM, presente tra il 13% e il 65% delle persone con SM. (1)
Il formicolio, una sensazione che interessa lentamente tutte le gambe, rende comprensibilmente più difficile dormire di notte, ma la sindrome delle gambe senza riposo è anche associata a spasmi involontari delle braccia e delle gambe, perciò, anche se si riesce a prendere sonno, si può essere svegliati durante la notte da una scossa.
Apnea del sonno
L’apnea del sonno è causata da ripetuti collassi delle vie aeree superiori durante il riposo, sia in presenza che in assenza di tentativi da parte dell'individuo di riprendere una respirazione normale. Di conseguenza, il livello di ossigeno durante il sonno si abbassa e l’organismo non ne riceve a sufficienza. Sono necessari ripetuti risvegli per ristabilire un tono muscolare sufficiente per riaprire le vie aeree superiori e normalizzare i livelli di ossigeno. (2)
I pazienti affetti da patologie del sistema nervoso centrale che colpiscono il tronco encefalico, tra cui la SM, possono essere maggiormente a rischio di questa condizione. (2) Uno studio ha dimostrato come più della metà delle persone affette da SM presentino il problema dell’apnea del sonno. (1)
Spasmi notturni
Gli spasmi muscolari rappresentano uno dei sintomi tipici della SM. Nella loro forma lieve, possono consistere in una sensazione di irrigidimento dei muscoli, mentre nella forma più grave consistono in spasmi dolorosi che riducono la mobilità e sono spesso correlati a un livello più alto di disabilità. (3)
Gli spasmi muscolari possono manifestarsi durante la notte, rendendo difficile il sonno o interrompendolo. (3)
Come dormire meglio?
Parlare con il proprio medico è la cosa migliore che si possa fare se ci si sente stanchi e si hanno difficoltà a dormire. Sono disponibili molti metodi per trattare i disordini del sonno, a partire dalle modifiche dello stile di vita fino ai trattamenti farmacologici.
Spesso il trattamento dei sintomi che possono disturbare il sonno, come gli spasmi o l’iperattività vescicale, può migliorare notevolmente la qualità del riposo notturno.
Di seguito alcuni consigli che possono aiutare a dormire meglio:
- Uscire di casa: la luce naturale aiuta a impostare l’orologio biologico e regola gli ormoni del sonno, mentre stare all’aperto è da sempre uno dei migliori modi per dormire bene. Anche l’esercizio fisico favorisce il sonno, perciò una passeggiata all'aria aperta risulta doppiamente utile.
- Praticare delle buone abitudini: seguire una rigida routine prima di andare a dormire può agevolare l’impostazione del proprio orologio biologico e favorire il sonno. Ad esempio, andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno può favorire un riposo migliore.
- Spegnere tutti i dispositivi elettronici: evitare di usare TV e computer almeno un’ora prima di andare a dormire, in quanto la luce blu dello schermo può ridurre i livelli di melatonina, l’ormone del sonno.
- Creare un ambiente ideale: assicurarsi che la camera da letto sia ordinata, priva di matasse di cavi, fresca e buia. Usare tende oscuranti, se necessario, per impedire che penetri la luce.
- Limitare l’assunzione di caffeina: la caffeina è uno stimolante così potente che può influenzare il sonno fino a otto ore dopo la sua ingestione. (4) Le bevande a base di caffeina come caffè, tè e coca-cola, e persino il cioccolato, potrebbero impedire di dormire quanto necessario, quindi è meglio evitare di assumere questi alimenti, soprattutto nella seconda parte della giornata.
- Parlare con il proprio medico: la mancanza di sonno può avere un serio impatto sulla salute, soprattutto per le persone con SM. Da diversi studi è emerso come il sonno sia associato alla riparazione della mielina, grazie ad un aumento della produzione di un tipo di cellule cerebrali (i precursori degli oligodendrociti) e al deposito di mielina mentre si dorme. (5)
Riferimenti
- Foschi M, et al. Sleep-related disorders and their relationship with MRI findings in multiple sclerosis. Sleep Med. 2019;56:90-97.
- Braley TJ, Boudreau EA. Sleep disorders in multiple sclerosis. Curr Neurol Neurosci Rep. 2016;16(5):50.
- Collongues N, Vermersch P. Multiple sclerosis spasticity: ‘state-of-the-art’ questionnaire survey of specialized healthcare professionals. Expert Rev Neurother. 2013:13(3 Suppl. 1):21–25.
- Gardiner C, et al. The effect of caffeine on subsequent sleep: A systematic review and meta-analysis. Sleep Med Rev. 2023:69:101764.
- De Vivo L, Bellesi M. The role of sleep and wakefulness in myelin plasticity. Glia. 2019;67(11):2142-2152.